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La presentazione di circa trecento esemplari, provenienti da importanti musei - Palazzo Re.ale e Palazzo Madama di Torino, Civiche Raccolte di Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, Musée National de la Céramique di Sèvres - e soprattutto ritrovati in inedite collezioni private, documenta quella raffinata e ancora poco conosciuta produzione in biscuit di porcellana tenera e terraglia bianca all'uso inglese che si è sviluppata a Savona tra gli ultimi decenni del XVIII secolo e gli inizi del XIX. Gli sforzi innovativi dell'epoca, promossi per contrastare la concorrenza e il variare delle mode, hanno prodotto esiti degni di competere con i maggiori centri italiani e stranieri. La limitata serialità di questa lavorazione, motivo della sua effimera permanenza sui mercati, ha determinato la grande varietà di modelli e forme: piccole sculture, vasellame neoclassico, arredi della casa testimoniano la fortuna della terraglia presso le più prestigiose dimore, Casa Savoia in Palazzo Reale di Torino e le mense dei dogi genovesi e della emergente classe borghese. Il volume è suddiviso in sezioni che analizzano l'evoluzione e le diverse declinazioni di questa tipologia con un approfondimento sulle tecniche ceramiche e gli stili in uso nelle varie manifatture: Boselli, Robatto, Ferro, Marcenaro, Folco e Musso.